Stress lavoro correlato: prevenzione e gestione

Stress lavoro

Pressione costante, scadenze che si accavallano, la sensazione di non avere mai abbastanza tempo. Nel mondo del lavoro moderno, queste dinamiche sono diventate fin troppo familiari. Ma quando questa pressione supera il livello di guardia e diventa una condizione cronica, si trasforma in un rischio subdolo e spesso sottovalutato: lo stress lavoro correlato.

Non si tratta di una debolezza individuale o di una semplice “giornata no”, ma di un vero e proprio rischio per la salute e la sicurezza, riconosciuto dalla normativa e con impatti profondi sia sul benessere dei dipendenti sia sulla produttività dell’intera azienda. Affrontarlo non è un’opzione, ma una necessità strategica.

Cos’è lo stress lavoro correlato? Un rischio da non sottovalutare

Lo stress lavoro correlato è definito come una condizione che scaturisce quando le richieste lavorative superano le capacità del lavoratore di farvi fronte. Non è lo stress positivo che ci spinge a dare il meglio, ma una condizione di squilibrio prolungato che logora le risorse psicofisiche della persona. Le sue cause non vanno cercate nel carattere del singolo, ma nell’organizzazione del lavoro: carichi eccessivi, mancanza di autonomia, ruoli poco chiari, cattiva comunicazione o relazioni interpersonali difficili sono solo alcuni dei fattori scatenanti.

La legge italiana, non a caso, lo inserisce a pieno titolo tra i rischi che il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare e gestire all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Gli effetti: un costo per le persone e per l’azienda

Gli effetti dello stress lavoro correlato sono una catena che danneggia l’intera organizzazione. Per il lavoratore, si manifestano con sintomi come ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, insonnia e, nei casi più gravi, burnout o depressione. Ma il costo è altissimo anche per l’azienda. Un clima lavorativo stressante porta inevitabilmente a un aumento dell’assenteismo, a un più alto turnover del personale, a una diminuzione della produttività e della qualità del lavoro, e a un incremento di errori e infortuni. Ignorare questo rischio significa, di fatto, accettare una perdita di efficienza e di talento.

Come si può, allora, prevenire e gestire questo rischio? La chiave è agire a livello organizzativo. La prevenzione dello stress passa attraverso la promozione di una cultura aziendale che valorizzi l’equilibrio tra vita professionale e privata, che definisca ruoli e responsabilità in modo chiaro, che incoraggi una comunicazione aperta e che fornisca ai lavoratori il supporto e le risorse di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro serenamente.

Questo percorso inizia con una corretta valutazione del rischio, un processo che richiede un’analisi attenta del contesto lavorativo e l’ascolto dei dipendenti. È qui che un partner come CR Formazione può fare la differenza, supportando le aziende non solo nell’effettuare la valutazione obbligatoria, ma anche nel progettare e implementare interventi concreti, come corsi di formazione sulla gestione dello stress o percorsi per migliorare la leadership e la comunicazione interna.

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